“C’è ancora tempo per l’impresa e confido nel buonsenso della società, che sa quanto stiamo lavorando”. Così Alberto Malesani ieri dopo la sconfitta rimediata dal Sassuolo in casa contro il Parma. La società neroverde ha però deciso di salutare il tecnico di Verona e di riaffidare la squadra a Eusebio Di Francesco, che era stato esonerato a fine gennaio scorso (manca l’ufficialità, ma sono arrivate le conferme da parte dei diretti interessati).

Malesani paga il fatto di aver raccolto zero punti nelle 5 partite disputate dal Sassuolo da lui guidato in panchina. Di fatto è l’unico degli allenatori subentrati in questa stagione in Serie A ad avere una media inferiore al suo predecessore.
Basti pensare che prima del suo arrivo il Sassuolo era ad un punto di distanza dalla salvezza, al terzultimo posto; ora è ultimo a -4 da Chievo e Livorno.

Che sostituire un giovane allenatore come Di Francesco, autore dell’impresa della promozione in A con Malesani potesse essere quantomeno rischioso non era difficile da prevedere. Sarà una caso, ma Malesani non vince una partita dal dicembre 2011 (su 12 ‘giocate’ su 3 panchine diverse, Genoa e Palermo, oltre al Sassuolo).

Di Francesco ritroverà una squadra evidentemente demoralizzata, ma già da domenica prossima serve fare punti. Il Sassuolo affronterà in trasferta il Bologna, in una gara che ha tutta l’aria di uno scontro diretto. I neroverdi dovranno fare a meno di Berardi, espulso ieri pochi secondo dopo essere entrato in campo.

Rispetto alla squadra da lui lasciata, l’ex centrocampista della Roma – allievo di Zeman e amante del gioco offensivo – dovrà fare i conti con molte novità: nel mercato di riparazione infatti Squinzi ha rivoluzionato la rosa con 12 nuovi innesti.

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ultimo aggiornamento: 03-03-2014


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